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mercoledì 13 novembre 2024, 12:09
10 dicembre 2023 Cor
Due uomini in ospedale, quattro gatti con disturbi gastrointestinali, due famiglie a cui e’ stato tolto il piatto incriminato poco prima del pasto. E’ questo il resoconto degli ultimi due episodi di intossicazione
Funghi, intossicati a Sassari e Alghero
SASSARI – Due uomini in ospedale, quattro gatti con disturbi gastrointestinali, due famiglie a cui e’ stato tolto il piatto incriminato poco prima del pasto. E’ questo il resoconto degli ultimi due episodi di intossicazione in seguito a consumo di funghi non commestibili registrati nel corso degli ultimi giorni nel Nord ovest della Sardegna. Nel primo caso si tratta di un uomo di 65 anni di Alghero che aveva raccolto i funghi in campagna, cucinandoli per pranzo, e regalandone ai vicini di casa e al fratello. Dopo la cottura dei funghi una parte degli scarti dovuti alla pulizia erano stati fatti mangiare anche ai gatti di casa che, a distanza di qualche ora dal consumo, così come il 65enne, hanno iniziato a manifestare sintomi a carico dell'apparato gastrointestinale, come vomito e nausea. L’uomo e’ stato costretto a rivolgersi al Pronto soccorso dell’ospedale Civile di Alghero.

E’ scattato immediatamente il protocollo da intossicazione da funghi. I sanitari, con la consulenza dei Micologi dell’ Azienda sanitaria di Sassari, hanno trattato l’uomo che poi ha passato i successivi 4 giorni in osservazione. L’indagine e le verifiche messe in campo in seguito all’attivazione del protocollo hanno consentito di raggiungere i vicini di casa e il fratello a cui l’uomo aveva regalato parte dei funghi, poco prima che gli stessi venissero consumati. Questa volta il responsabile che ha mandato in ospedale il cercatore di funghi è stato un Entoloma sinuatum. Invece il secondo episodio, che ha interessato un uomo di 41 anni di Sassari finito al Pronto soccorso dell’ospedale “Santissima Annunziata”, e’ stato causato da un piatto di Macrolepiota rhacodes, scambiato per una “Mazza di tamburo” ma tossica, che ha costretto l’uomo a trascorre 48 ore in ospedale.
Entrambi gli uomini stanno bene e sono ora fuori pericolo.

La Asl di Sassari rinnova l’invito verso i consumatori di funghi spontanei a contattare SEMPRE il micologo dell’azienda prima di consumarli. “L’Azienda sanitaria crede fermamente sul servizio offerto dall’Ispettorato micologico e intende investire anche in futuro risorse e mezzi per un miglioramento dell’attività, a beneficio della nostra popolazione. Per questo invitiamo tutti, più o meno esperti, a rivolgersi, gratuitamente, ai nostri micologi così da evitare spiacevoli episodi”, dichiara il Direttore generale dell’Asl di Sassari, Flavio Sensi. Il Micologo è un esperto in grado di classificare e fare una cernita esatta dei funghi.

L’Ispettorato Micologico si colloca all’interno del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Sassari e garantisce attività di prevenzione, controllo e certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati all'autoconsumo dei cittadini ma anche di quelli destinati alla vendita o alla somministrazione negli esercizi di ristorazione e gastronomia. «Tutti abbiamo in casa o nel vicinato “l’esperto” raccoglitore di funghi, ma anche se gradito dono, invitiamo la popolazione a prestare sempre attenzione, in questo caso siamo riusciti ad intervenire prima del loro consumo ma non siamo sempre così fortunati» spiega Pietro Murgia, il responsabile dell’Ispettorato Micologico della Asl di Sassari, che invita la popolazione ad un attento consumo del prodotto stagionale.

«Se la nostra consulenza è fondamentale per riconoscere le specie velenose, lo sono anche i nostri consigli per il trattamento e la consumazione del prodotto». Oltre alla determinazione della specie raccolta, l’esperto micologo fornisce importanti consigli sul consumo del fungo: si sottolinea, infatti, che vanno consumati sempre in piccole quantità ed evitando il consumo in più pasti consecutivi, per via della scarsa digeribilità di alcune sostanze che li compongono. Inoltre, per il consumo, se ne consiglia una adeguata cottura e a seconda della specie, alcuni devono esser sottoposti ad un trattamento di pre bollitura, altri ad una cottura prolungata, altri necessitano dell’asportazione del gambo o della cuticola.
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